Un weekend ai Satelliti – ci porterei in gita i negazionisti del cambiamento climatico

Arrampicando ho imparato un sacco di cose, tranne arrampicare bene. Me la cavo, a volte meglio, altre meno meglio, altre ancora "blocca e cala che già la vita fa terrore, figuriamoci stare un paio di metri sopra gli spit o peggio ancora, sopra un friend, micro magari". Va così, a volte meglio, altre peggio. Comunque non è qualcosa che ho mai messo in discussione, anzi, ho imparato ad accettare e attraversare i momenti che vivo nei confronti dell'alpinismo contestualizzandoli nel resto della mia vita, come sto, cos'altro mi sta impegnando la testa, quanto e come riesco ad allenarmi, quanto e come ho voglia di spingere. Delle cose che ho imparato, soprattutto quest'anno, una delle più belle è guardare il quadro d'insieme.

Vallée Blanche (Monte Bianco) – una storia a puntate (III di III…+1)

Al Torino è domenica mattina, sono ormai le 9 abbondanti. Chiunque avesse intenzioni alpinistiche è già in giro da almeno 3 ore buone. Io e Ange emergiamo dalle braccia di Morfeo con immensa calma, lui il giorno dopo lavora quindi oggi si torna a casa e basta, non si farebbe in tempo a fare nulla senza bucare l'ultima funivia. Il nostro piano è quello di sistemare con calma il materiale, scendere a fare colazione a Courma come i milanesi d'oc e rientrare in Brianza. Se il giorno prima l'idea di pisciare fuori dal vaso è stata di Ange, la ritirata preventiva dalla Roger Baxter e il conseguente riposino mi hanno un bel po' rimesso al mondo e oggi tocca a me spararla grossa.