Al Torino è domenica mattina, sono ormai le 9 abbondanti. Chiunque avesse intenzioni alpinistiche è già in giro da almeno 3 ore buone. Io e Ange emergiamo dalle braccia di Morfeo con immensa calma, lui il giorno dopo lavora quindi oggi si torna a casa e basta, non si farebbe in tempo a fare nulla senza bucare l'ultima funivia. Il nostro piano è quello di sistemare con calma il materiale, scendere a fare colazione a Courma come i milanesi d'oc e rientrare in Brianza. Se il giorno prima l'idea di pisciare fuori dal vaso è stata di Ange, la ritirata preventiva dalla Roger Baxter e il conseguente riposino mi hanno un bel po' rimesso al mondo e oggi tocca a me spararla grossa.
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Goulotte Roger Baxter (Maudit, Monte Bianco) – una storia a puntate (II di III)
Vi ricordate qual era il piano? Fare qualcosa di tranquillo il primo giorno e poi la Modica il secondo. Invece il primo giorno abbiamo fatto la Gabarou Albinoni (https://smarandachifu.com/2022/03/04/goulotte-gabarou-albinoni-tacul-monte-bianco-una-storia-a-puntate-i-di-iii/) e risalendo al Torino io ho iniziato a pensare che avessero seriamente spostato il rifugio. In lontananza, ormai al buio, vediamo due frontali aggirarsi nella conca del Maudit. Penso "dai, che se le maledizioni che si alzano al cielo sono tante magari la voce si fa forte e il cielo ci fulmina ponendo così fine al nostro patibolo." L'ottimismo si sa, è il profumo della vita. E invece al Torino, stranamente, ci faccio ritorno. Poco dopo, mentre stiamo sistemando il materiale e trangugiando calorie randomiche, entra uno dei due che avevamo visto aggirarsi sotto al Maudit. Ci dice di aver fatto la Roger Baxter, che è in condizioni e che hanno attrezzato tutte le doppie su abalakov per la discesa. Ad essere del tutto onesta io non la conoscevo come goulotte, Ange sì. Mi guarda cercando approvazione, lo guardo cercando empatia. Guardiamo la relazione e la difficoltà tecnica dovrebbe essere meno rispetto alla Gabarou, ma son comunque 600 metri di via. Approvazione 1, empatia 0.