Avete presente la scena di Leonardo Di Caprio in The Revenant, quando rincorso dall'orso cade giù dalla scarpata nella neve e da lì, sanguinante e moribondo, si trascina gattonando verso una salvezza che gli ha portato un Oscar direi più alla carriera che, si spera, per quello schifo di film? Ecco, sono le 18.30 di sera, buio pesto e mentre mi trovo a gattonare nella neve penso che almeno io non vengo inseguita da un orso. Poi mi ricordo che sono in Dolomiti di Brenta, una delle zone con maggior concentrazione di orsi quindi mi taccio, cerco di gattonare più velocemente che posso e penso che ci son tante cose in questo momento che potrebbero andare peggio. Tipo potrebbe esserci vento. Oppure mi si potrebbe rompere lo zaino mentre cerco un paio di guanti seri e asciutti e non queste schifezze di sottoguanti buoni solo per bere il vov alla funivia, ormai fradici e congelati. Ah no aspetta, lo zaino invece si rompe, come non detto. Gli orsi invece sono in letargo, ma valla a sapere col riscaldamento globale e poi vorrei vedere voi, in quella situazione, se non iniziate a pensare a tutto ciò (di altro) che può andare male.