Sardegna – posti in cui non vai, ma torni

Quando ritorno a casa ripongo l'ennesima bottiglia di mirto tra i pochi superalcolici che possiedo. Saranno sì e no dieci bottiglie in totale, un rhum che arriva da Cuba, delle bottiglie di sakè prese in Giappone (che poi mi chiedo perché mai le ho prese, dato che mi ha fatto schifo il sakè anche nella sua terra d'origine) e la bellezza di quattro bocce di mirto, pure buone. Che se uno non lo sapesse, tra il fatto che faccio Chifu di cognome e il mirto che ho, ci sta pure chiedermi se sono sarda. ontinuità territoriale, ma considerato che l'Italia ancora non vuole riconoscermi nemmeno la cittadinanza, mi limiterò a collezionare mirti e parlare con accento milanese, dicendo agli estranei ai quali non ho voglia di raccontare la rava e la fava che sì, io e la Cannalis siamo le uniche due sarde alte più di un metro e un biscotto, sì, va bene.